In fase di separazione, ma anche in seguito, si può arrivare a litigare per il mantenimento dei figli. E’ bene sapere cosa prevede la legge.
Chiudere un matrimonio non è mai semplice, anzi spesso si tende a rimandare il più possibile questa decisione nonostante si sia consapevoli che quella sia la strada migliore pensando di evitare una sofferenza ai propri bambini. In realtà, questo atteggiamento, per quanto possa essere considerato protettivo, non è l’ideale, visto che loro riescono a percepire appieno quando le cose non vanno bene e non apprezzerebbero in futuro di avere vissuto in una situazione fittizia.
Anche quando la decisione è ormai stata presa i problemi non possono mancare. I due coniugi possono arrivare a litigare anche pesantemente a causa del mantenimento dei figli, arrivando addirittura a recriminare su questo pensando di avere una rivalsa se si sono sentiti traditi dal partner. Tutelarsi in questi casi non può che risultare fondamentale, proprio per questo è importante conoscere le norme previste dalla legge per regolarsi di conseguenza.
Mantenimento dei figli: difendersi dalle dispute è possibile
Si sottolinea spesso come la legge in fase di separazione tenda a tutelare soprattutto le donne, soprattutto perché nella maggioranza dei casi i bambini tendono a vivere con le mamme, in modo tale da creare meno traumi possibili. Metterli al primo posto è certamente importante, ma lo è altrettanto evitare litigi a causa del mantenimento dei figli solo perché si avverte la fine del matrimonio come un fallimento personale.
E’ il giudice in fase di udienza a stabilire l’importo mensile da corrispondere all’ex coniuge, ma questo non esaurisce tutti i bisogni che devono essere corrisposti da un genitore. E’ infatti necessario mettere in conto anche altre spese extra, alcune di routine altre invece saltuarie, che possono però rivelarsi un problema soprattutto per chi non ha un lavoro fisso o è un libero professionista.
In questa categoria possono rientrare necessità di vario genere, quali le visite mediche e le cure dentistiche, le tasse scolastiche (fino a che il figlio non è indipendente economicamente è necessario provvedere, anche all’università), i viaggi (di istruzione e non solo), lo sport e le attività creative, asilo nido e baby-sitter ma solo quando non già presenti nell’organizzazione familiare prima della separazione (o nella misura eccedente a quanto stipulato), beni di lusso o particolarmente costosi (gioielli, elettronica…), le spese mediche, a eccezione delle cure per malattie croniche o stagionali e dei farmaci da banco.
Fare rientrare queste nell’assegno di mantenimento è praticamente impossibile perché costituiscono delle necessità che possono emergere nel tempo e la cui entità economica può variare. E’ bene in questo caso, in modo tale da evitare dispute di ogni tipo, concordare con il coniuge ogni spesa, che dovrà essere suddivisa a metà. Questo modo di agire è consentito quando si tratta di spese urgenti e quando sono concordate.
Attenzione alle pretese
Essere seguiti da un buon avvocato che sappia bene come tutelare gli interessi del suo assistito non può che essere importante qualora il coniuge dovesse avanzare pretese per il mantenimento dei figli non dovute.
Non è infatti possibile che uno dei genitori decida di fare una spesa non prevista e poi chieda il rimborso all’ex se questi non ne era stato preventivamente informato. L’unica eccezione è data dalle spese mediche, ma solo se queste erano ritenute urgenti e non posticipabili. Non si può quindi procedere in maniera unitalerale, in virtù di un principio fondamentale: i guadagni percepiti dai due coniugi possono essere differenti, quindi non si ha alcun diritto di agire in autonomia senza che l’altro ne sia informato.
Esiste però una possibilità che è bene tenere a mente da parte di chi non vive con i bambini. Il giudice potrebbe arrivare a stabilire il rimborso per delle spese straordinarie se le ritiene determinanti per il benessere dei figli. Questo però a condizione che entrambi i genitori abbiano la disponibilità di sostenere anche questo importo aggiuntivo. Ci sono poi dei casi in cui il Tribunale, già in sede di udienza di separazione, può arrivare a stabilire una suddivisione diversa dal 50% per il mantenimento dei figli se uno dei due ha un reddito decisamente superiore a quello dell’altro, in modo tale da creare meno disagi possibili a chi ha un guadagno più basso.