Vincere o perdere fa parte della vita ma accettare le sconfitte è importante. Chi non ci riesce ha un problema.
Perdere non è piacevole per nessuno, che si tratti di lavoro o di una gara sportiva o di una scommessa non fa la differenza: la sensazione di sconfitta ci mette a disagio, ci fa male. Però anche in amore, come cantava Shapiro negli anni 60, bisogna saper perdere. Vincere ci fa sentire bene, ci conferma che abbiamo fatto il possibile e che ci siamo meritati quel momento, ci sentiamo potenti e fieri di noi stessi è una bellissima sensazione per tutti, è innegabile.
Ma cosa ci succede quando vinciamo o perdiamo? Dal punto di vista neurologico è stato rilevato che il nostro cervello, quando perdiamo, reagisce come se avessimo fisicamente sbattuto da qualche parte; a livello psicologico invece si ha una sensazione di forte stress: il cervello ci dice che dobbiamo correggere il tiro per evitare di fare gli stessi errori. Quindi naturalmente siamo programmati per vincere, l’impulso viene da molto lontano: vincere significa, a livello ancestrale, essere in grado di procacciarsi il cibo. Ma oramai vincere non è più questione di vita o di morte. Non per tutti però.
Vediamo insieme perché alcuni non accettano le sconfitte e altri invece le vivono serenamente
Accettare le sconfitte dipende da vari aspetti della personalità di un essere umano, sicuramente la stima di sé ha importanza, ma anche l’accettazione di propri limiti e l’etica: chi crede nel rispetto degli altri, nell’uguaglianza e nell’equità accetterà serenamente di essere sconfitto, senza per questo sentirsi un perdente. Forse la differenza sta proprio in questo: ci sono persone che dividono il mondo in perdenti e vincitori e quindi far parte della seconda categoria è vitale per loro.
Chi non accetta la sconfitta tenderà sempre a dare la colpa all’esterno: l’ambiente non lo ha facilitato, l’altro ha avuto fortuna. Insomma, si trovano mille scuse per non accettare il verdetto. Le persone che si comportano in questo modo hanno un problema serio; innanzitutto si sopravvalutano, pensano di essere speciali e che la vincita sia un atto dovuto, non contemplano la possibilità di essere sconfitti.
Gli esperti chiamano questo tratto della personalità “narcisismo grandioso”: tollerare le sconfitte, per chi possiede queste caratteristiche, è impossibile e dare la colpa agli altri è automatico ma questo provoca in loro un contrasto interiore che può sfociare in atteggiamenti aggressivi o di depressione : “Io sono il migliore e non posso perdere“. Quindi possiamo dire che, imparare ad accettare le sconfitte è importante per crescere e migliorarci mentre il contrario può portare solo effetti negativi nella nostra vita.