Le varie riforme della pensione non hanno sortito effetti positivi e oggi l’età si alza sempre di più, mentre si abbassa l’assegno.
Fino a qualche anno fa, si andava in pensione con almeno l’80% dell’ultimo stipendio mentre adesso le cose sono molto cambiate: si arriva al massimo al 60-70% e solo con tanti contributi. L’età pensionabile viene alzata di continuo e il problema non è tanto per i pensionati di oggi ma per i giovani del futuro.
Sono proprio i giovani, infatti, che rischiano di non vedere realizzato il sogno sperato, ovvero una pensione congrua per vivere la vecchiaia in serenità. Oggi le persone che hanno circa 35-40 anni, addirittura, forse la pensione non la vedranno proprio.
Ecco che allora si può cominciare fin da oggi a guardare al futuro e tutelarsi. Un sistema per andare in pensione anche a 57 anni c’è, e vale la pena di prenderlo in considerazione.
Cos’è RITA e come permette di andare in pensione da 5 a 10 anni prima
RITA è un acronimo che sta per Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Si tratta di uno strumento utile ad anticipare l’età del pensionamento. E’ infatti un fondo integrativo, quindi un’operazione finanziaria a tutti gli effetti.
Si tratta di un investimento che ha qualche vincolo ma offre molti vantaggi. In pratica bisogna versare i fondi per almeno 5 anni ma poi si può anticipare la rendita in modo da “coprire” gli anni precedenti alla pensione di vecchiaia, che oggi viene concessa in genere a 67 anni e con 20 di contributi puri.
Fa parte delle pensioni integrative, anche se bisogna aver versato i 20 anni di contributi obbligatori. Una volta effettuata l’operazione, in caso di necessità, si potrà beneficiare di un assegno mensile come rendita, praticamente come fosse una pensione “classica” ma si può richiedere anche tutto il capitale maturato, a seconda delle esigenze. La flessibilità dell’operazione permette anche di richiedere solo una parte e di continuare a far maturare il restante capitale.
Non ci sono vincoli per quanto riguarda l’accesso a RITA, ovvero qualsiasi tipo di lavoratore può avviare l’operazione finanziaria. Dunque sia i lavoratori dipendenti che autonomi, sia quelli che lavorano nel settore pubblico o privato, i portatori di handicap e anche i disoccupati.
Come anticipato poco sopra, però, esistono dei vincoli da rispettare. Innanzitutto si deve versare la quota per almeno 5 anni e si deve aver versato i 20 anni di contributi obbligatori. Inoltre si deve aver smesso di lavorare e si deve compiere i 67 anni entro i 5 anni successivi alla richiesta. Per chi però non lavora da 2 anni la richiesta di anticipo può essere attivata già a 57 anni, quindi 10 anni prima del raggiungimento dell’età pensionabile.