Il Reddito di cittadinanza non è completamente scomparso e alcune categorie di cittadini ne hanno diritto, anche con nuove domande.
Le novità promosse dal Governo Meloni per quanto riguarda i sussidi hanno creato un po’ di scompiglio e malcontento. Passato lo shock, però, si può fare il punto della situazione e capire a quali benefit si può accedere.
Il reddito di cittadinanza, secondo le stime, è stato “tolto” a circa 400 mila nuclei familiari, che adesso dovranno trovare lavoro tramite la piattaforma dedicata, altrimenti perderanno anche i 350 euro al mese previsti. Mensilità che però viene erogata solamente se i soggetti frequentando dei corsi di formazione e comunque per non più di 12 mesi.
I cittadini potrebbero dunque pensare che il Reddito di Cittadinanza sia definitivamente “sparito” ma in realtà non è così e anche l’INPS in uno dei suoi messaggi ha voluto chiarire come funzionano adesso le cose, sia per chi prendeva il reddito sia per chi deve fare la domanda nuova.
Partiamo con le specifiche divulgate dall’INPS in merito al rinnovo della domanda, per quei nuclei familiari che hanno terminato i 7 mesi di beneficio.
Il medesimo nucleo familiare può fare la richiesta di rinnovo in tre casi; se in famiglia uno dei componenti ha compiuto 60 anni, se nel mentre è nato un figlio o se un familiare è disabile (ha ottenuto la certificazione dalla Commissione speciale). Inoltre la richiesta può essere fatta se nel nucleo ci sono uno o più componenti che non sono avviabili al lavoro, e che sono seguiti dai servizi sociali.
Le condizioni di cui sopra possono essere sopraggiunte durante l’erogazione del reddito o dopo la sospensione. In questo ultimo caso allora il nucleo dovrà fare una nuova domanda, allegando tutta la documentazione richiesta.
Naturalmente può capitare anche che il nucleo familiare perda il beneficio, perché possono essersi verificati dei cambiamenti. Ad esempio se un minore ha compiuto 18 anni, se uno o più componenti hanno trovato un lavoro, e per qualsiasi variazione che infici il diritto al beneficio.
Se capita che nel nucleo familiare sono state individuate persone che possono lavorare (i cosiddetti occupabili) il reddito si “trasforma” e viene erogato un contributo di circa 350 euro mensili, ma solo se il soggetto effettua delle azioni. Chi è considerato occupabile deve iscriversi nell’apposita piattaforma, e cercare attivamente un lavoro, nonché iscriversi a dei corsi professionali o fare dei tirocini.