Sul dark web, hanno dimostrato diverse indagini, si compra e si vende droga, ma si fanno anche lucrosi affari con la tecnologia blockchain.
I criminali informatici studiano sempre più metodi per delinquere. Del resto, il crimine ormai si dipana maggiormente sul web e sul dark web. Così come le guerre. Fortunatamente, però, i mezzi di contrasto da parte delle forze dell’ordine sono sempre più all’avanguardia. Ecco una delle ultime maxioperazioni.
Per contrastare il crimine (spesso organizzato) che si muove sul web, sono fondamentali le sinergie tra vari Stati. Internet, come ben sappiamo, non ha confini, per cui i crimini perpetrati assumono i connotati di crimini transnazionali. Recentemente, infatti, l’Europol ha comunicato di aver eseguito una imponente operazione con decine di arresti e il sequestro di beni per 51 milioni di euro, tra contanti e criptovalute.
Sul dark web, hanno dimostrato diverse indagini, si compra e si vende droga, ma si fanno anche lucrosi affari con la tecnologia del blockchain. I criminali informatici, infatti, sono diventati molto esperti in termini di utilizzo e sfruttamento delle criptovalute. Senza contare, ovviamente, l’inquietante e grandissimo giro di pornografia e prostituzione minorile. Già nel 2014 l’inchiesta “Sleeping dogs”, che portò all’arresto di alcuni professionisti, che avevano immesso immagini pedopornografiche, in alcuni casi anche di bambini di tre anni.
Dal dark web, infatti, si arriva solo tramite l’utilizzo di software molto sofisticati. Il software più conosciuto, come testimoniato da alcune inchieste, si chiama Tor. Da anni, infatti, le polizie di tutto il mondo indagano su questi fenomeni. Già nel 2019, per esempio, l’Europol aveva stroncato un mercato di droga e altri prodotti illeciti sul dark web, portando al sequestro di oltre mezzo milione di euro in contanti e di altre somme ingenti in criptovalute. La maggior parte del mercato, infatti, è regolato economicamente proprio dalle criptovalute. Quell’inchiesta, una delle tante realizzate, dimostrò di una galassia con 1,15 milioni di iscritti e 5400 venditori.
Sempre le indagini hanno dimostrato, già da alcuni anni che, con riferimento agli url illegali, il 45 per cento aveva a che fare con il commercio di droga, l’11,9 per cento con quello di farmaci, un 4,6 per cento erano siti di frodi e un altro 4,6 per cento riguardava operazioni di hacking.
Nelle ultime ore, quella l’operazione congiunta denominata SpecTor, subito definita la più grande mai realizzata contro il dark web. A operare, sempre sotto il coordinamento di Europol, forze dell’ordine statunitensi, britanniche, brasiliane ed europee, ha permesso di recuperare quasi una tonnellata di droga e 117 armi da fuoco. Nel dettaglio, il “bottino” delle forze dell’ordine è di 43 chili di cocaina, 43 chili di MDMA e più di 10 chili di LSD e pillole di ecstasy sequestrati.
Si tratta della ideale prosecuzione di un’altra maxi-inchiesta, condotta dalla polizia tedesca nel 2021. Decine di migliaia le vendite documentate dagli investigatori, che hanno sgominato il cosiddetto “Monopoly Market”. Un mese fa, ancora un’altra operazione, denominata “Cookie Monster”. In quel caso, si vendevano identità e password rubate. Oltre due milioni le identità documentate.