Stare insieme a una persona può essere appagante e dare benefici anche a livello fisico e psicologico. C’è chi però pensa che ritardare la convivenza possa essere il sistema migliore.
Essere innamorati può dare tanti benefici e permette a una persona di sentirsi appagata, oltre che più completa. Questo stato d’animo può avere ripercussioni positive anche sugli altri aspetti che riguardano la vita di una persona, non a caso c’è chi riesce a rendere meglio sul lavoro e riesce ad avere un carattere più accomodante quando si devono affrontare situazioni complicate.
Il sentimento che si prova porta a voler spesso stare insieme più tempo possibile, in modo tale da condividere più cose, anche semplicemente quando si tratta di mangiare una pizza o di guardare un film in Tv o al cinem. Ed è proprio in queste fasi che il rapporto può crescere.
Stare insieme a chi si ama rende sereni
Si dice spesso come sia importante innanzitutto stare bene con se stessi perché solo in questo modo si riesce ad apprezzare ancora di più quando si riesce a stare insieme a qualcuno che si ama e che ci ama. Questo è certamente vero, ma se si trova una persona con cui si ha perfetta sintonia non può che essere normale sentirsi appagati e avere anche più sicurezze.
Anzi, se si riesce ad esempio a ottenere una promozione sul lavoro non si può che essere orgogliosi, ma allo stesso tempo desiderosi di condividere questo successo con chi abbiamo a fianco.
Man mano che il tempo passa, però, la gestione del rapporto può essere diversa da coppia a coppia. C’è chi sente subito il bisogno di condividere gli spazi e pensare subito a una convivenza, in modo tale da poter stare insieme il maggior numero di ore possibili (ad eccezione ovviamente del tempo da dedicare al lavoro). Altri, invece, preferiscono conservare dei momenti tutti per sé e restare ognuno a casa propria. Non è detto, però, che quest’ultima idea sia del tutto sbagliata, anzi.
Convivenza? No, grazie
Anche chi non ama fare le cose di fretta in amore può essere portato naturalmente dopo un po’ di tempo a fare un passo in avanti nel rapporto. La convivenza può quindi essere la scelta giusta, magari anche per chi sente un po’ di timore nei confronti di un vincolo più “impegnativo” come può essere considerato il matrimonio.
Anche questa idea può non essere apprezzata da tutti, in modo tale da chi pensa che stare insieme per gran parte della giornata possa far emergere difetti che poi non sono facilmente tollerati. Anche semplicemente l’idea di dover mediare sulla scelta del programma da guardare in Tv può fare desistere da questa possibilità, pur cercando di fare il possibile per vedersi comunque con cadenza quotidiana.
A conti fatti, però, questa scelta può avere dei risvolti positivi, nè può essere un indice di un sentimento non così forte. Attenzione, però, è innanzitutto fondamentale che entrambe le componenti della coppia siano d’accordo e non che uno dei due accetti passivamente la decisione dell’altro solo per quieto vivere.
Pensare che le LAT, ossia le coppie living apart together (non vivono sotto lo stesso tetto), siano poche sarebbe un errore, anzi ce ne sono sempre di più anche in Italia. Come sottolineato dalla psicologa e psicoterapeuta Caterina Traverso a Io Donna, questo modo di agire permette di mantenere comunque una propria autonomia, anche nella gestione della casa, che può avvenire sulla base delle abitudini di ognuno, senza che ci siano costrizioni da parte del partner a cambiare.
Questo non significa nemmeno dover ridurre la frequenza degli incontri, ma semplicemente quando se ne ha voglia ma valorizzare al massimo questi momenti. Mantenere case differenti può inoltre aiutare a mantenere vivo il desiderio, in modo tale da ritrovarsi insieme quando si ha voglia dell’altro, oltre a poter facilitare i confronti quando si è vicini.