Sapete che nel noto paese nipponico non esistono i nomi associati alle strade? Scopriamo dunque come fanno gli abitanti ad orientarsi.
Non capita tutti i giorni di ritrovarsi in una strada priva di nome, eppure in Giappone questa pratica sembra essere la norma. In tutto il paese le strade non sono associate a dei nomi, ma affinché i cittadini possano trovare la loro destinazione viene utilizzato un metodo che dal nostro punto di vista può risultare alquanto intricato ma una volta compreso, sembra avere una logica ben precisa.
La maggior parte dei paesi occidentali utilizza il cosiddetto sistema di indirizzamento basato sulle strade, secondo il quale un indirizzo viene identificato da un numero di strada e dal suo nome della strada. Nel paese asiatico sopracitato si utilizza per la precisione un sistema basato sulle aree, divise a loro volta in piccoli isolati.
Quindi a parte le vie principali e le autostrade, le strade non hanno un nome. Non solo, gli indirizzi giapponesi sono caratterizzati da una serie di numeri, che non fa altro che rendere ancora più bizzarro e confuso il sistema, almeno per gli stranieri. Quindi con la sola mappa, è molto difficile riuscire ad arrivare a destinazione. Per questo motivo abbiamo deciso di aiutarvi. Se vi doveste trovare in Giappone, seguendo alcune semplici istruzioni sarete in grado di orientarvi.
Molti di voi a questo punto si chiederanno come mai i giapponesi non utilizzano i nomi per le proprie strade. La risposta è più banale di quello che pensate. Semplicemente perché non ne hanno bisogno. Infatti come accennato in precedenza, in Giappone si utilizza il sistema di indirizzamento basato sulle aree. Certo, è completamente diverso rispetto a quello dei paesi occidentali, ma non per questo meno efficace.
Nel sistema di indirizzamento per aree, queste ultime sono divise in altre aree, anche se di dimensioni più piccole. La divisione più grande viene chiamata “Prefettura” e viene seguita solitamente da divisioni più piccole. Nell’indirizzo scritto, la prima indica la divisione più grande, e le successive sono progressivamente sempre più piccole.
Per uno straniero la parte più difficile potrebbe riguardare la combinazione del numero di isolato e del numero di edificio. Il primo indica una delle divisioni di un’area, la quale a sua volta è suddivisa in blocchi da 3000-5000 m2.
Questi isolati sono numerati a partire dall’angolo più vicino al centro dell’area. Il contorno dell’isolato viene suddiviso invece in un’area che corrisponde a circa 10-15 m, quindi i numeri degli edifici vengono assegnati partendo dall’angolo più vicino al centro dell’area e si prosegue in senso orario. Insomma, un vero e proprio rompicapo ma questa spiegazione vi sarà sicuramente utile qualora un giorno vi verrà voglia di fare un salto nell’intrigante e magnifico paese nipponico.