Una gigantesca nave aliena nello spazio studia il nostro pianeta: la dichiarazione del Pentagono lascia tutti senza parole.
Il fenomeno degli avvistamenti ufo nei cieli della terra è diventato di consistenza considerevole alla fine degli anni ’40, quando negli Stati Uniti – a Roswell, New Mexico – la caduta di un pallone sonda militare ha generato la nascita di una leggenda metropolitana. All’epoca il progetto era segreto e si diffuse la notizia dell’impatto di una navicella spaziale aliena a pochi chilometri dalla cittadina.
A partire da quell’episodio, negli Stati Uniti è nata una vera e propria para narrazione sull’esistenza degli ufo e degli alieni sulla terra. Ci sono migliaia di persone che ritengono che il governo USA sia a conoscenza della vita aliena e possa addirittura avere contatti con rappresentanti alieni sulla terra. Secondo questa teoria, il centro degli esperimenti USA con materiale alieno sarebbe l’Area 51, base militare il cui operato è top secret che si trova al centro del deserto del Nevada.
Sebbene non vi sia stata una conferma da parte del Pentagono e del governo americano alle teorie complottiste, negli ultimi anni c’è stata un’apertura alla possibilità che alcuni fenomeni registrati nei cieli siano di natura sconosciuta. Nessuno oggi nega la possibilità dell’esistenza di altre forme di vita fuori dal pianeta – lo scopo della ricerca Exoplanet è quella di trovare pianeti abitabili e potenzialmente abitati – ma le possibilità che queste siano arrivate sino alla terra sono remote.
Nei giorni scorsi il professore di Harvard Avi Loeb e il direttore dell’All-domain Anomaly Resolution Office del Pentagono Sean Kirkpatrick hanno condiviso una teoria interessante e al contempo inquietante. Secondo loro non si può escludere, anzi potrebbe essere probabile che nello spazio vi sia una nave madre aliena gigantesca il cui scopo è analizzare i pianeti. Fin qui tutto condivisibile e abbastanza razionale, ma la teoria va oltre.
L’astronomo e l’esponente del Pentagono ritengono che questa astronave possa essere Oumuamua, ovvero il primo asteroide interstellare riconosciuto come tale nel 2017. Secondo loro l’intruso nel sistema solare sarebbe di natura artificiale e vagherebbe per il nostro sistema al fine di inviare delle sonde spaziali artificiali. Secondo la teoria una di queste sarebbe stata inviata anche sulla terra. Sei mesi prima dell’apparizione di Oumuamua, infatti, una piccola meteora identificata con il nome di IM2 si è schiantata sulla superficie terrereste. Second Loeb e Kirkpatrick potrebbe trattarsi di una sonda aliena.
I due non avanzano ipotesi complottistiche come il controllo della natalità o altre fantasie sull’ingerenza aliena sulla terra, ma ipotizzano che potrebbe trattarsi di una missione interstellare non dissimile da quelle che porta avanti la Nasa su Marte. Allo scopo di provare questa teoria, l’astronomo e il militare hanno intenzione di trovare una meteora interstellare nell’Oceano Pacifico allo scopo di studiarne la natura e scoprire se sia o meno artificiale.