Sembra che sia in arrivo il blocco delle tasse per i cittadini italiani. La misura fa tirare un sospiro di sollievo: ecco tutte le informazioni
Negli ultimi due anni, la situazione economica e sanitaria dell’Italia non è stata una delle migliori. La pandemia ha infatti causato enormi ritardi produttivi, cali aziendali e anche licenziamenti: molte persone si sono viste ridurre lo stipendio o, addirittura, hanno perso il lavoro. Dallo scoppio della guerra in poi, anche dal punto di vista dei costi non ci son state belle notizie, tra rincari e bollette aumentate. Oggi, però, arriva una bella notizia: il governo sta pensando al blocco delle tasse.
Obiettivo di questa manovra, che se venisse definitivamente approvata genererebbe un sospiro di sollievo in migliaia di cittadini italiani, è quello di lottare contro l’evasione fiscale in una forma preventiva, invece che punitiva. L’ipotesi è quella di un concordato di due anni tra il Fisco e le aziende: ecco chi riguarda, cosa si sa in merito e tutte le informazioni utili.
Ebbene sì: se possedete una piccola o media impresa o se siete titolari di una piccola partita iva, potreste rientrare nel folto gruppo di cittadini per i quali il governo sta pensando a un blocco fiscale. Secondo Giorgia Meloni, intervistata dal Sole 24 Ore, i governi precedenti hanno lottato contro l’evasione fiscale ottenendo pochi risultati: a suo dire, invece, il suo metodo sarà efficace.
La sua idea è quella di creare una sorta di patto di fiducia tra i singoli soggetti interessati e l’erario pubblico. Le agenzie fiscali formulerebbero una stima del reddito lordo, sulla base del quale il contribuente pagherà le tasse per i due anni successivi: se la persona accetta il valore ipotizzato, eventuali eccedenze non saranno tenute in considerazione per il biennio successivo. Il contribuente, quindi, pagherà le imposte in base a questo accordo, anche nel caso in cui i suoi effettivi ricavi siano più alti o più bassi.
A proporre il concordato sarà direttamente l’Agenzia delle Entrate sulla base dei dati a disposizione, cioè delle fatturazioni elettroniche e degli scontrini telematici. Il blocco delle tasse può riguardare l’IRAP, imposta regionale sulle attività produttive; l’IRES, i redditi delle imprese e l’IRPEF, i redditi persone fisiche. Se l’Agenzia delle Entrate decide di proporre al contribuente il patto, quest’ultimo non è obbligato ad accettare: può valutarne l’effettiva convenienza e decidere: di fatto, è conveniente se si stima che nei due anni successivi il proprio reddito aumenterà, mentre non lo è se si prevede una perdita.