Addio a due protagonisti del calcio. Se ne sono andati uno dietro l’altro, in una manciata di ore. Il calcio piange due grandi figure che hanno caratterizzato gli anni ’90.
Il mondo del calcio è in lutto. Ancora una volta. Quel triste rosario iniziato nell’ultimo mese dell’anno passato, prosegue quasi senza soluzione di continuità.
Da dicembre 2022 per il calcio italiano è iniziato un periodo triste. Uno dietro l’altro ci hanno salutato allenatori, dirigenti, giornalisti. Un doloroso elenco che sembra volersi aggiornare in continuazione. Il periodo natalizio ci ha dapprima scosso con la notizia della morte di Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, uscito sconfitto dopo una lunga battaglia contro la leucemia, poi turbato dalla scomparsa del giornalista Mario Sconcerti e poi ancora annichilito, il giorno dell’Epifania 2023, dalla morte di Gianluca Vialli, sconfitto da un tumore. E’ soltanto di qualche giorno fa la notizia della scomparsa di Rino Icardi, giornalista e voce storica di Tutto il calcio minuto per minuto. Il 2023 sembra non avere alcuna intenzione di interrompere questa filiera di dolorosi addii. Nel giro di poche ore, quasi tenendosi per mano, ci hanno salutato per sempre due figure che, in ruoli differenti e club diversi, hanno contribuito ai successi e alla crescita del calcio italiano. Due figure importanti, quindi. Perdite pesanti, esattamente come le altre.
Addio a due protagonisti del calcio italiano
Ricordiamoli, allora, questi due grandi personaggi del mondo del calcio che abbiamo perduto nelle ultime ore. Li ricordiamo rispettando rigorosamente l’ordine alfabetico.
Il primo è Gian Marco Calleri, ex presidente di Lazio e Torino, scomparso all’età di 81 anni. L’acquisto della Lazio risale al 1986 e a lui è legata la grande impresa della squadra biancoceleste che nella stagione 1986-87 è stata protagonista di una clamorosa salvezza in B nonostante i 9 punti di penalizzazione. Rimettendo a posto i conti del club capitolino l’ha poi riportata in serie A. E’ stato lui a portare a Roma il più forte giocatore inglese dell’epoca, Paul Gascoigne e a gettare le basi della formazione che poi otterrà grandissimi risultati sotto la presidenza di Sergio Cragnotti, al quale Gian Marco Calleri ha ceduto il club nel 1992.
E’ poi la volta di Italo Galbiati, scomparso all’età di 85 anni, personaggio solo apparentemente di seconda fila. Il suo nome è legato strettamente a quello di Fabio Capello. Del tecnico di Pieris è stato lo storico secondo, seguendolo in tutte le più importanti tappe della sua carriera. Milan, Roma, Real Madrid, Juventus, dove era chiamato Fabio Capello, bastava uno sguardo e Italo Galbiati era già lì, accanto a lui. Un sodalizio lungo e vincente, che ha trasformato un iniziale rapporto di lavoro in un’amicizia che si interrotta solo per la peggiore delle cause. Quella definitiva. E il calcio italiano si ritrova ancora più povero.