Il costumista e noto personaggio televisivo ha preso parte come concorrente al Grande fratello Vip 7. La trasmissione è iniziata ieri sera e Ciacci è stato il primo sieropositivo in gara. Ecco le sue parole.
Giovanni Ciacci è un costumista di successo. La sua fama è legata anche al fatto di essere spesso presente in alcune trasmissioni televisive di successo – ‘Ballando con le stelle’ e i programmi della D’Urso su tutte – in qualità di opinionista ed esperto di immagine.
Ma che cosa ha confessato sulla sua sieropositività? Ecco le sue parole poco prima dell’ingresso nella casa del Gf Vip?
Giovanni Ciacci e la sua presenza al Gf Vip 7
Giovanni Ciacci ha preso parte a ben 8 edizioni del Festival di Sanremo come costumista. Durante la sua lunga carriera ha preso parte, inoltre, ad alcune collaborazioni come stylist, per alcuni fra i più rinomati fotografi italiani e internazionali. Lo stylist è nato a Siena l’11 marzo del 1971.
Ma che cosa ha confessato il costumista a poche ore dall’ingresso nella casa del Gf Vip? Ecco le sue dichiarazioni.
L’intervista
Ieri sera è scattata la settima edizione del Grande Fratello Vip. A entrare nella casa più spiata d’Italia è stato anche Giovanni Ciacci, il noto costumista ed esperto di immagine. E’ il primo concorrente sieropositivo a far parte del programma. Signorini lo ha fortemente voluto e la sua presenza all’interno della casa sarà una vera e propria mossa per dimostrare quanto questa malattia non debba essere più valutata come discriminatoria. Il 51enne si è confessato apertamente in una lunga intervista rilasciata poco tempo fa al ‘Corriere della Sera’. Queste le sue prime parole sull’esperienza che si appresta a vivere nel reality show: “Partecipare al Grande Fratello è come fare il trapezista al circo: ti arriva il trapezio, lo prendi, cominci a volteggiare. Sotto però hai una rete e per me è Alfonso Signorini, perché è stato il primo a crederci”.
Giovanni Ciacci ha continuato così: “È importante che io partecipi, per smontare luoghi comuni e disinformazione sull’essere sieropositivi. Ho un po’ paura di creare altri pregiudizi e di non essere capace di spiegarmi velocemente. Ma sento la responsabilità. Qualcuno sui social mi ha dato dell’untore. Questa cosa mi ha ferito. Ma se feriscono uno come me, alto un metro e novanta e con 120 chili addosso cosa provano gli altri?”. Sulla scoperta della malattia in passato: “Ho avuto una reazione di paura, sgomento, terrore. Poi mi sono informato e grazie all’aiuto psicologico che danno negli ospedali ho capito che con l’Hiv potevo vivere non convivere”. Sulla possibile vittoria finale: “Devolverei tutto alla ricerca. Ma so che non vincerò. Per me sarà già tanto riuscire a sensibilizzare le persone. E voglio denunciare le ingiustizie: sa che oggi la patente viene tolta a un sieropositivo che fa il rinnovo?”.