Roberto Benigni ed il triste congedo. Sono passati oltre trent’anni dal loro incontro sul set, ma tutto è estremamente relativo quando si tratta di un rapporto che non ha conosciuto l’usura del tempo.
Un’amicizia nata sul set ed un rapporto che non si è mai interrotto, perché forte e, soprattutto, vero. Poi la vita va avanti, ci si perde di vista quasi naturalmente ma, nonostante gli anni passino velocemente, non ci si dimentica. E chissà quante volte, entrambi, avranno ripensato a quelle scene girate insieme, alle risate che non si riuscivano a trattenere ed alle scene che si dovevano ripetere, due, tre, dieci volte.
Per Roberto Benigni sono ore molto tristi. La notizia della scomparsa non di un collega, ma di un amico vero, gli ha arrecato un dolore indicibile. Perché il grande attore e regista toscano con Alessandro De Santis, aveva creato un feeling speciale, unico. E nel momento in cui ricordiamo Alessandro De Santis, scomparso ieri all’età di 50 anni, il film Johnny Stecchino è lì a ricordare, per sempre, quell’eterna amicizia.
Roberto Benigni e la scena censurata
Roberto Benigni lo aveva scelto. Lo aveva fortemente voluto per vederlo protagonista di uno dei suoi film più belli: Johnny Stecchino. Nel film il grande attore di Manciano La Misericordia si sdoppia raccontando, in maniera esilarante, le vicende quotidiane di Dante, un autista di autobus per ragazzi disabili, che scopre suo malgrado, di essere il sosia di un capo mafioso siciliano, il terribile Johnny Stecchino.
Nell’autobus di Dante, adibito al trasporto di ragazzi con disabilità, vi era anche lui, Alessandro De Santis, appena maggiorenne. Alessandro era un ragazzo con la sindrome di Down e la sua partecipazione ha marcato in maniera indelebile la pellicola. La famosa scena, censurata negli Stati Uniti, dove l’ingenuo Dante consegna a Lillo, questo il nome del personaggio interpretato da Alessandro De Santis, della cocaina come rimedio per il diabete, è rimasta nella memoria di tutti.
E nel momento del doloroso distacco, Roberto Benigni non ha dimenticato il suo amico Alessandro.
Le parole della della famiglia
E’ stata la stessa famiglia di Alessandro De Santis a rendere noto il gesto del grande attore e regista toscano. Queste loro parole rilasciate alla stampa e riportate da ansa.it: “Abbiamo ricevuto anche una lettera di cordoglio da Benigni e questo ci ha molto colpito“. Un film, una partecipazione, quella di Alessandro De Santis, che trent’anni fa lanciava un messaggio di straordinaria importanza: quello dell’inclusione sociale delle persone con disabilità. Trent’anni dopo il problema è ancora sul tavolo, tutto da risolvere.
Alessandro De Santis ci ha lasciato a soli 50 anni. Quei fotogrammi che lo riprendono insieme a Roberto Benigni sono già consegnati alla sua storia, a quella della sua famiglia, dei suoi amici, a quella dell’attore ed alla nostra. Se ci possiamo permettere chiediamo soltanto una cortesia. La correzione di un errore madornale presente in tutti gli articoli che lo ricordano. Alessandro non “era affetto dalla sindrome di Down“, semplicemente perché non si tratta di una malattia, che è qualcosa di completamente diverso poiché implica la possibilità di poter guarire. La sindrome di Down è una condizione genetica che dura tutta la vita. Alessandro era una splendida persona con la sindrome di Down. Riposi in pace.