Come viveva Piero Angela? Di sicuro in una casa sensazionale, a Roma, che custodisce preziose tracce delle sue passioni e della sua insaziabile ricerca in giro per il mondo.
Se ne è andato lasciando un grande vuoto. Piero Angela è stato un grande divulgatore scientifico, ma anche tanto altro. Sensazionale la sua casa, che custodisce le tracce della sua insaziabile sete di cultura e bellezza. Ha lasciato tanto al mondo e il mondo ha dato tanto a lui, in termini di cose da scoprire. La sua voglia di sapere non si è mai spenta. Proprio questo suo aspetto – ma ce ne sono altri meno noti – ha contribuito a dare spessore alla televisione italiana, arricchendola di programmi di approfondimento che hanno fatto compagnia a milioni di italiani.
Senza contare che il suo amore si è trasmesso puntuale da padre a figlio. E oggi sono, infatti, gli speciali di Alberto Angela a tenere inchiodati i telespettatori. Non è solo la materia a essere suggestiva, ma anche il modo in cui viene trasmessa: senza un briciolo di saccenza, ma con cognizione, competenza, professionalità, impegno nella ricostruzione storica, coinvolgimento e pathos, anche grazie a voci narranti di grande intensità.
Piero Angela, viveva come un re: la sua casa è sensazionale
Quando si è diffusa la notizia, pochi giorni fa, della sua scomparsa, a 93 anni, il Paese si è fermato. Un colpo al cuore la morte di Piero Angela, mente brillante che ha saputo parlare di scienza in un modo semplice pur affrontando argomenti complessi. La sua pacata consapevolezza ha fatto da esempio e da faro in momenti in cui la scienza ha faticato molto nel far passare il suo messaggio.
Da Quark a Superquark, soprattutto, ha saputo trasmettere ai telespettatori e ai vertici Rai l’idea che di scienza si potesse parlare in tv, in fascia serale, facendosi seguire da un pubblico vastissimo ed eterogeneo. È stato un grande appassionato di musica jazz, Piero Angela. In pochi sanno che aveva studiato anche il pianoforte, da professionista.
Ha girato il mondo, nutrendo la sua sete di conoscenza. E ovunque, nella sua splendida casa, reca i segni di questa sua predisposizione alla ricerca sul campo. Originario di Torino, si era stabilito da tempo a Roma, quartiere Camilluccia, instaurando un rapporto profondo con la Capitale.
Le mille testimonianze dai suoi viaggi
Da una intervista concessa a Repubblica e riproposta in occasione della sua scomparsa, emergeva il racconto di come fosse Piero Angela tra le mura domestiche. E di come fosse la sua casa. Una casa piena di testimonianze dai suoi viaggi, di culture solo apparentemente così lontane ma poi, in fondo, con gli stessi bisogni da soddisfare. E dunque ecco i mestoli appesi alle pareti, l’amore per la compagna di una vita, il suo essere “abbastanza disordinato”.
Ma in quel disordine, poi, riusciva sempre a trovare il bandolo della matassa, di sicuro. E, come emerge da un articolo di Roma Today, alla città di Roma, il conduttore, giornalista e divulgatore, era legato da un rapporto di amore. Nella sua casa alla Camilluccia viveva dunque in un’area residenziale tranquilla, come un re. O, meglio, come lo ha definito il matematico Piergiorgio Odifreddi a Sky Tg24, “un principe di scienza e umanità“.